INFEDELTÀ, ADULTERIO, CONVIVENZA “Le unioni sessuali fuori dal matrimonio lasciano un senso d’incompletezza, di vuoto, con una potenziale disposizione all’odio”

La principale ragione per cui le esperienze erotiche extra-matrimoniali provocano una tensione psicologica sta nel fatto che il vuoto tra la carne e lo spirito viene in questo caso più intensamente percepito. Qui sta la chiave per comprendere la diversità degli stati d’animo che si accompagnano a un’unione veramente coniugale e quelli che si accompagnano a un’eccitazione extra-coniugale. La prima è ciò che potrebbe chiamarsi il pagamento di un ‘debitum’: “La moglie non è padrona del proprio corpo, ma lo è il marito; allo stesso modo anche il marito non è padrone del proprio corpo, ma lo è la moglie” (1Cor 7,4).

L’unione coniugale, quindi, in quanto è combinazione di giustizia che implica un debito d’amore, soddisfa lo spirito. L’unione extra-coniugale, invece, in quanto non implica giustizia, ma è solo un dono del corpo senza l’amore dell’anima, non nutre mai lo spirito, bensì lascia un senso d’incompletezza, di vuoto, con una potenziale disposizione all’odio. La prima forma di amore sintetizza le relazioni tra corpo e anima, la seconda le brutalizza. E questo perché mentre lo spirito anela all’unità, l’elemento carnale tende alla separazione e disgregazione attraverso la sua stessa promiscuità.

Quegli psicologi che nel matrimonio vedono soltanto un problema di adattamento sessuale si basano sull’assunto che uomo e donna non siano differenti dagli animali della foresta. La differenza tra l’animale e la creatura umana è invece da ricercarsi nella struttura ontologica di quest’ultima, che si trova in uno stato di costante conflitto perché, pur sapendo di avere ali per volare, è obbligata a camminare sulla terra.

Nessuna vergogna o rimorso si associa all’atto coniugale, neanche nei riguardi di questa tensione corpo-anima, perché il corpo viene usato come tramite di comunicazione spirituale. È allora che il matrimonio santifica e diventa un’occasione di merito. L’anelito verso l’infinito è in gran misura soddisfatto, sia perché il reciproco amore del marito e della moglie riflette l’unione di Cristo e della Chiesa, sia perché un tale amore conduce alla procreazione.

(Fulton J. Sheen, da “Tre per sposarsi” edizioni Fede e Cultura)

SESSO E AMORE NEL CRISTIANESIMO: MATRIMONIO E INFEDELTÀ.

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Trattando dell’amore coniugale, due sono gli estremi da evitare: uno è il rifiuto di riconoscere l’amore sessuale, l’altro sta nel dare troppa importanza all’attrazione sessuale. Il primo errore fu vittoriano; il secondo è freudiano. Per il Cristiano, il sesso è inseparabile dalla persona, e voler ridurre la persona a sesso è tanto stolto quanto voler ridurre la personalità a polmoni o a torace. Alcuni vittoriani, per la loro stessa educazione, negarono praticamente il sesso come una funzione della personalità; alcuni sessuofili dei tempi moderni negano la personalità e divinizzano il sesso.

L’animale maschio è attratto verso l’animale femmina, ma una personalità umana è attratta verso un’altra personalità umana. L’attrazione della bestia verso la bestia è fisiologica; l’attrazione dell’essere umano verso un altro essere umano è fisiologia, psicologica e spirituale. Lo spirito umano ha una sete d’infinito che il quadrupede non ha. Quest’infinito è, in realtà, Dio. Ma l’uomo può pervertire tale sete, mentre l’animale non può perché non ha il concetto dell’infinito. L’infedeltà, nella vita coniugale è in sostanza la sostituzione di un infinito con una successione di esperienze carnali finite. La falsa infinità di tale successione si sostituisce all’Infinità del Destino, che è Dio. La bestia è promiscua per una ragione del tutto differente da quella per cui è promiscuo l’uomo. Il falso piacere dato da nuove conquiste nel regno del sesso è il surrogato della conquista dello Spirito nel Sacramento del Matrimonio! Il senso di vuoto, di malinconia e di umiliazione è una conseguenza dell’incapacità di trovare soddisfazione infinita in ciò che è carnale e limitato. La disperazione è edonismo deluso. Gli spiriti più depressi sono quelli che cercano Dio in un falso dio!

Se l’amore non si eleva, precipita. Se, come la fiamma, non arde verso il sole, brucia alla base, distruggendosi. Se il sesso non ascende al paradiso, discende nell’inferno. Il corpo non può donarsi se l’anima non si dona. Coloro che ritengono di poter essere reciprocamente fedeli nell’anima ma infedeli nel corpo, dimenticano che queste due condizioni sono inseparabili. Il sesso isolato dalla personalità non esiste! Un braccio vivo e gesticolante staccato da un organismo vivente è un assurdo. L’uomo non ha funzioni organiche isolate dall’anima. La sua personalità forma un tutto unico. Non v’è nulla di più psicosomatico dell’unione di due esseri in una carne sola; nulla migliora o peggiora tanto una mente, una volontà. La separazione dell’anima dal corpo è la morte. Coloro che separano il sesso dallo spirito prefigurano la morte. Godere della personalità altrui attraverso la propria personalità, questo è amore. Il piacere della funzione animale attraverso la funzione animale di un altro è sesso separato dall’amore.

Il sesso è uno dei mezzi istituiti da Dio per l’arricchimento della personalità. È un principio fondamentale di filosofia che nella mente non v’è nulla che non sia stato prima avvertito dai sensi. Qualsiasi nostra conoscenza ci viene dal corpo. Come ci dice San Tommaso, noi abbiamo un corpo perché il nostro intelletto è debole. Come la mente si arricchisce mediante il corpo e i suoi sensi, così l’amore si arricchisce mediante il corpo e il suo sesso. Come in una lacrima su una guancia si può vedere riflesso un universo, così nel sesso si può vedere riflesso il ben più vasto mondo dell’amore.

(Beato Fulton J. Sheen, da “Tre per sposarsi”)

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