Non sono i dubbi che generano la nostra cattiva condotta: è la nostra cattiva condotta che genera i dubbi – Ecco la giusta definizione di un buon Cattolico: colui che prende sul serio la salvezza della propria anima – Se i nostri pensieri sono malvagi, malvage saranno le nostre azioni. Il problema degli atti impuri è, fondamentalmente, quello dei pensieri impuri – Meno un uomo pensa a se stesso, più pensa a Dio – Quanto meno pensiamo a Dio, tanto meno tempo avremo per Lui –
Alcuni anni fa un illustre docente di Bruxelles ha studiato tutte le guerre che sono intercorse tra il 1496 a.C. e il 1861 d.C., cioè in 3.357 anni di storia. Quale risultato ne consegue? 3.130 anni di guerra e soltanto 227 anni di pace. Altro dato interessante è la frequenza delle guerre nei tempi moderni: l’intervallo tra un conflitto e l’altro si rivela sempre più breve. Corrono infatti 55 anni tra le guerre napoleoniche e la Guerra franco-prussiana, 43 tra la Guerra franco-prussiana e la Prima Guerra Mondiale, 29 tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. 55, 43, 29: ciò in un’epoca in cui si riteneva che l’uomo avesse a disposizione tutte le condizioni materiali indispensabili per la sua felicità. E ora viviamo sotto la minaccia di un suicidio cosmico!
Prendiamo ora in considerazione il problema del meccanismo di pace orientato a evitare le guerre. Consideriamo i trattati di…
Negarla ha cinque gravi conseguenze per la tua anima:
1)Distrugge il carattere perché elimina la responsabilità e – di conseguenza – la libertà.
2)Rende impossibile il perdono, perché neghi che ci sia un peccato che deve essere perdonato e confessato.
3)Negare la propria colpa trasforma le persone in cacciatori sensazionali, pettegoli e rivoluzionari violenti, perché trasferiscono la loro colpa sugli altri per sfuggire al proprio rimorso.
4)Negare la propria colpa porta a un peccato maggiore, perché la tua coscienza diventa sempre più indifferente e la virtù è sempre più ripugnante.
5)Infine, la negazione della colpa di sé porta alla disperazione, che si trasforma in fanatismo diretto contro la religione e la moralità, l’odio verso il quale è una prova della propria colpa.
In breve, la ragione principale della tragedia dell’anima moderna è che nega la propria colpa, impedendo così non solo il perdono ma…
La negazione dell’esistenza della colpa obiettiva da parte degli psicologi materialisti è dovuta a una falsa comprensione della natura umana.
Circa quattrocento anni fa, alcuni teologi caduti in errore asserirono che l’uomo era intrinsecamente corrotto e perciò incapace di salvarsi con le opere buone. Ne derivò la credenza che l’uomo viene salvato mediante la fede in Cristo, i meriti del quale vengono attribuiti all’uomo corrotto. Più tardi, altri teologi caduti in errore sostennero che, poiché l’uomo è intrinsecamente corrotto, non poteva essere salvato né attraverso le opere, né attraverso la fede e che la sua redenzione dipendeva dalla predestinazione ovvero dalla suprema volontà di Dio, il quale salva o danna. Questo falso concetto si diffuse e contribuì molto a distruggere la fede nel libero arbitrio.
Poi fu la volta del totalitarismo, che affermò che, poiché l’uomo è intrinsecamente corrotto, non può essere salvato né dalla fede, né dalle opere buone, né dalla sovrana volontà di Dio, ma soltanto dalla collettività che lo assorbe; l’uomo – fu detto – abolirà la dissoluzione umana sostituendo la coscienza universale alla coscienza individuale e mettendo un dittatore al posto di Dio.
Gli psicologi materialisti hanno colto nel segno quando si sono ribellati contro il concetto di depravazione totale contenuto in questa dottrina: l’uomo non è totalmente depravato. Ma spesso gli psicologi hanno sbagliato mancando di approfondire il tradizionale concetto dell’uomo, che sta a mezza strada tra l’ottimismo, che promette di fare di lui un santo mediante l’evoluzione e l’educazione, e il falso pessimismo che giunge a farne un demonio attraverso il totalitarismo comunistico.