
Ricordo che – dopo aver trascorso quattro mesi in ospedale – iniziai lentamente a riprendermi. Ho celebrato la Santa Messa su un altare costruito sopra il mio letto, alla presenza di alcuni sacerdoti e amici. Ho fatto un sermone spontaneo che ricordo molto bene.
Ho detto che ero contento di essere stato operato a cuore aperto perché – quando il nostro Salvatore verrà – verificherà se abbiamo i segni della Croce su di noi. Guarderà le nostre mani per vedere se sono state crocifisse dal dono sacrificale; guarderà i nostri piedi per vedere se sono stati feriti dalle spine e trafitti dai chiodi mentre cercavamo la pecorella smarrita. Egli guarderà i nostri cuori per vedere se si sono aperti per ricevere il Suo Cuore Divino. Oh, che gioia è per me il mio costato ferito, che mi permette di imitare, almeno in minima parte, la Sua sofferenza sulla Croce. Forse mi riconoscerà per questa cicatrice e mi accoglierà nel Suo Regno.
(Fulton J. Sheen, da “Treasure in Clay. L’autobiografia di Fulton J. Sheen”)
L’ha ripubblicato su Per la maggior gloria di Dio.
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