Progetta un sito come questo con WordPress.com
Crea il tuo sito

PREGHIERA, MEDITAZIONE, ORA SANTA: “La preghiera è l’elevazione della nostra anima a Dio fino a corrispondere perfettamente alla sua divina volontà…dobbiamo vivere in intima amicizia con Dio…Per dare Cristo agli altri, occorre possederlo”

La preghiera è l’elevazione della nostra anima a Dio fino a corrispondere perfettamente alla sua divina volontà… Per corrispondere alla divina volontà, dobbiamo innanzitutto conoscerla e in secondo luogo avere la grazia e la forza di seguirla, una volta conosciuta. Ma per ottenere questi due doni, della luce per le nostre menti e della forza per la nostra volontà, dobbiamo vivere in intima amicizia con Dio. Questo avviene mediante la preghiera. Una vita di preghiera, pertanto, consiste nel vivere secondo la santa volontà di Dio, mentre una vita senza preghiera è un’esistenza dominata dall’arbitrio e dall’egoismo.

Ma perché trascorrere un’ora a meditare? Perché viviamo alla superficie della nostra anima, conoscendo ben poco di Dio e della nostra interiorità. Conosciamo più le cose che il destino. Molte delle nostre difficoltà e fastidi sono dovuti a errori nel nostro piano di vita. Avendo dimenticato lo scopo della vita, abbiamo finito per dubitare anche del suo valore. Un osso fratturato provoca dolore perché non è al suo posto; le nostre anime soffrono perché non tendiamo alla pienezza della Vita, della Verità e dell’Amore, che è Dio. (…)

Lo ha chiesto il Signore: «Non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora?» (Mt 26,40). Questa parola era rivolta a Pietro, ma riferita a Simone. È la nostra natura di Simone ad aver bisogno di quell’ora. Se appare difficile, è perché «lo spirito è pronto, ma la carne è debole» (Mc 14,38). L’Ora Santa mantiene l’equilibrio tra il lato spirituale e quello pratico. Le filosofie occidentali tendono a un attivismo in cui l’uomo fa tutto e Dio nulla; quelle orientali, invece, tendono a un quietismo in cui Dio fa tutto e l’uomo nulla. La giusta via di mezzo è indicata da San Tommaso: «L’azione segue la contemplazione», Marta cammina insieme a Maria. L’Ora Santa unisce la vita attiva e contemplativa della persona. Grazie a quest’ora insieme al Signore, le nostre meditazioni e risoluzioni passano dal livello conscio al subconscio per diventare stimoli all’azione. Uno spirito rinnovato inizia a pervadere la nostra opera. Artefice del cambiamento è il Signore che riempie i nostri cuori e le nostre opere con le sue mani. Una persona può dare soltanto ciò che possiede. Per dare Cristo agli altri, occorre possederlo. (…)

L’Ora Santa ci aiuta a riparare i peccati del mondo e i nostri. Quando il Sacro Cuore apparve a santa Margherita Maria, era proprio il suo cuore a essere coronato di spine, non la sua testa. L’Amore era ferito. Messe nere, comunioni sacrileghe, scandali, ateismo militante…, chi riparerà per tutto questo? Chi sarà Abramo per Sodoma, Maria per quelli che non hanno vino? I peccati del mondo sono i nostri, come se li avessimo commessi noi. Se hanno causato al Signore sudore di sangue, al punto che rimproverò i discepoli per non avergli fatto compagnia un’ora sola, diremo forse, con Caino: «Sono forse io il custode di mio fratello» (Gen 4,9)? Riduce i nostri cedimenti alle tentazioni e alla debolezza. Presentarci davanti al Signore nel Santissimo Sacramento è come portare un malato di tubercolosi all’aria buona e alla luce del sole. Il virus dei nostri peccati non può resistere a lungo di fronte alla Luce del mondo. «Io pongo sempre innanzi a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare» (Sal 16,8). La nostra inclinazione al peccato viene prevenuta dalle barriere che l’Ora Santa erige ogni giorno. La nostra volontà si dispone al bene con un piccolo sforzo consapevole da parte nostra. Satana, il leone ruggente, non poté stendere la sua mano sul giusto Giobbe, finché non gli fu concesso (Gb 1,12). Di sicuro allora il Signore non permetterà cadute gravi a coloro che custodisce (1 Cor 10,13). Con piena fiducia nel Signore eucaristico, avranno una resilienza spirituale, si riprenderanno rapidamente dopo una caduta: «Se sono caduta, mi rialzerò; se siedo nelle tenebre, il Signore sarà la mia luce. Sopporterò lo sdegno del Signore perché ho peccato contro di lui, finché egli tratti la mia causa e ristabilisca il mio diritto» (Mi 7,8-9). Il Signore sarà benevolo verso il più debole, se ci troverà in adorazione ai suoi piedi, pronti a ricevere i favori divini. Saulo di Tarso, il persecutore, si era appena umiliato di fronte al suo Creatore, che Dio inviò in suo aiuto un messaggero, dicendogli: «Ecco, sta pregando» (At 9,11). Persino chi è caduto può attendersi di venire rassicurato, se veglia e prega. «Li farò crescere e non diminuiranno, li onorerò e non saranno disprezzati» (Ger 30,19). (…)

L’Ora Santa è una preghiera personale. Chi si limita allo stretto necessario è come un impiegato che depone subito gli strumenti appena sente suonare l’orario di uscita. L’amore inizia quando il dovere finisce. È come donare il mantello quando ti portano via il cappotto. È percorrere un miglio in più. «Prima che mi invochino, io risponderò; mentre ancora stanno parlando, io già li avrò ascoltati» (Is 65,24). Di certo non siamo tenuti a fare un’Ora Santa, ed è proprio questo il punto. L’amore non è mai obbligato, tranne all’inferno. Qui l’amore deve sottomettersi alla giustizia. Essere forzati ad amare è una sorta di inferno. Nessun uomo che ama una donna è obbligato a donarle un anello di fidanzamento e nessuno che ami il Sacro Cuore è tenuto a donargli un’Ora di fidanzamento. «Volete andarvene anche voi?» (Gv 6,67) è amore debole; «Vi siete addormentati?» (cfr. Mc 14,37) è amore irresponsabile; «Possedeva infatti molte ricchezze» (Mt 19,22; Mc 10,22) è amore egoista. Ma chi ama il suo Signore trova il tempo per altre attività prima di compiere atti d’amore, «al di sopra e al di là del dovere»? Il paziente ama il medico che gli addebita ogni visita o inizia ad amarlo quando il medico dice: «Ero passato solo per vedere come stai»? La meditazione ci preserva dal cercare continue scappatoie per i nostri affanni e miserie. Quando insorgono le difficoltà, quando abbiamo i nervi a fior di pelle a causa di false accuse, c’è sempre un pericolo da cui guardarci, come gli Israeliti, quello di lasciarsi andare. «Così dice il Signore Dio, il Santo d’Israele: “Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza”. Ma voi non avete voluto, anzi avete detto: “No, noi fuggiremo su cavalli”. Ebbene, fuggite! “Cavalcheremo su destrieri veloci”. Ebbene, più veloci saranno i vostri inseguitori» (Is 30,15-16). Non c’è via di fuga, né piacere, né bevanda, né amici o occupazioni, è la risposta. L’anima non può «fuggire a cavallo», ma avere «ali» per volare verso un luogo in cui la sua «vita è nascosta […] con Cristo in Dio» (Col 3,3). (…)

Infine, l’Ora Santa è necessaria alla Chiesa. Non si può leggere l’Antico Testamento senza diventare consapevoli della presenza di Dio nella storia. Con quanta frequenza Dio si è servito di altre nazioni per punire Israele per i suoi peccati! Ha fatto dell’Assiria la «verga del mio furore» (Is 10,5). La storia del mondo sin dall’incarnazione è la Via della croce. Il sorgere e il crollo delle nazioni sono subordinati al regno di Dio. Non possiamo comprendere il mistero delle disposizioni di Dio, poiché è il «libro sigillato» dell’Apocalisse. Giovanni pianse al vederlo (Ap 5,4). Non poteva comprendere la ragione di questo istante di prosperità e di quell’ora di avversità. Il solo requisito è avventurarsi nella fede e il premio è la profonda intimità per quanti coltivano la sua amicizia. Dimorare con Cristo è amicizia spirituale, come Lui ha ribadito nella notte solenne e sacra dell’Ultima Cena, quando ha voluto donarci l’Eucaristia: «Rimanete in me e io in voi» (Gv 15,4). Egli desidera dimorare insieme a noi, «perché dove sono io siate anche voi» (Gv 14,3). (…)

Nella preghiera vocale ci sono tre tipi di attenzione: 1) alle parole, se non le pronunciamo errate; 2) al loro senso e significato; infine 3) a Dio e all’intenzione per cui preghiamo. Quest’ultimo tipo di attenzione è essenziale per la preghiera vocale. Invece, lo scopo principale dell’Ora Santa è coltivare la preghiera mentale, o meditazione. Pochissime anime meditano abitualmente; sono spaventate alla sola parola, ad altre nessuno ne ha insegnato l’esistenza. Nell’ordine umano un innamorato è sempre consapevole della persona amata, vive alla presenza dell’altro, sceglie di compiere la volontà dell’altro e considera massimo motivo di gelosia essere minimamente superato nel dono di sé. Applicatelo a un’anima innamorata di Dio e avrete le basi della meditazione. Di conseguenza, la meditazione è una sorta di comunione tra spirito e spirito, il cui oggetto è Dio.

Senza pretendere di esaurirne gli aspetti formali, ma rendendoli comprensibili ai principianti, ecco le tecniche di meditazione:

1. Noi parliamo a Dio. Iniziamo a metterci alla presenza di Dio. Chi fa l’Ora Santa davanti al Santissimo Sacramento, deve essere consapevole di trovarsi davanti al Corpo, Sangue, Anima e Divinità del Nostro Signore e Salvatore, Gesù Cristo. Naturalmente esistono diversi livelli di intimità tra le persone. In un teatro ci sono centinaia di presenti ma poca o nessuna intimità tra loro. Questa varia in base al tipo di conversazione che stabiliamo con uno o più di loro e a seconda che scaturisca da interessi comuni. Lo stesso avviene con Dio; pertanto, la preghiera non è semplicemente richiedere cose, ma perseguire una trasformazione, cioè diventare «conformi all’immagine del Figlio» (Rm 8,29). Non preghiamo per disporre Dio a darci qualcosa, ma per disporre noi a ricevere qualcosa da lui: la pienezza della vita divina.

2. Dio ci parla. L’attività non c’è solo sul piano umano, ma anche su quello divino. Una conversazione è uno scambio, non un monologo. Come l’anima desidera avvicinarsi a Dio, così pure Dio desidera avvicinarsi all’anima. Sarebbe sbagliato monopolizzare una conversazione con gli amici; è ancora più sbagliato farlo nella nostra relazione con Dio. Non dobbiamo parlare sempre noi, ma anche essere buoni ascoltatori. «Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta» (1 Sam 3,9). Adesso l’anima sperimenta la verità delle parole: «Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi» (Gc 4,8).

Nel corso dell’intera meditazione concepirà devoti sentimenti di adorazione, supplica, sacrificio e riparazione a Dio, ma lo farà specialmente al termine. Questi affetti o colloqui si offrono preferibilmente a parole nostre, perché ciascun’anima ha la propria via per amare Dio e Dio ama ciascuna in maniera particolare. Al principio, l’anima è attratta da Gesù attraverso impulsi di grazia, colmata di pensieri e aspirazioni naturali, ma è digiuna di quelli soprannaturali. Non comprende nulla di Dio né di sé stessa. Ha una relazione ben poco intima con la Divinità fuori di sé e all’interno di sé, ma inizia a conversare con Gesù. Se continua a frequentare la sua compagnia, il Signore a poco a poco la rende sempre più partecipe e comincia a illuminarla. Contemplando i misteri della fede, è aiutata da lui ad andare oltre le parole, gli eventi e i simboli, finora compresi solo superficialmente, e a cogliere l’intimo senso delle verità soprannaturali contenute in essi. Le Scritture vengono gradualmente svelate all’anima. I testi ben noti cominciano ad acquisire un nuovo e profondo significato. Espressioni familiari rivelano una conoscenza che l’anima si meraviglia di non aver mai scoperto prima. Questa nuova luce mira interamente a offrire una piena e più perfetta comprensione dei misteri della fede, cioè dei misteri della vita di Gesù. (…)

L’Ora Santa non è una preghiera ufficiale ma personale. Ogni prete, essendo un uomo, ha un cuore differente da chiunque altro al mondo che deve trovare da sé l’argomento della sua preghiera. Dio non ama le “lettere formali” più di noi. Oltre alla preghiera liturgica o ufficiale ci deve essere quella del cuore. Noi predichiamo continuamente agli altri, ma nell’Ora Santa predichiamo a noi stessi.

(Fulton J. Sheen, da “Signore, insegnaci a pregare” edizioni Ares)

https://www.edizioniares.it/it/prodotti/spiritualita/signore-insegnaci-a-pregare

Pubblicità

Autore: Amici di Fulton Sheen

amicidifultonsheen@gmail.com

1 commento su “PREGHIERA, MEDITAZIONE, ORA SANTA: “La preghiera è l’elevazione della nostra anima a Dio fino a corrispondere perfettamente alla sua divina volontà…dobbiamo vivere in intima amicizia con Dio…Per dare Cristo agli altri, occorre possederlo””

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: