
Non pensare a Dio Onnipotente come a una specie di padrone di casa assente con cui difficilmente osi avere familiarità, o da cui vai per riparare le tue perdite, o per tirarti fuori da un pasticcio. Non pensare a Dio come a un agente assicurativo, che può proteggerti contro le perdite causate dagli incendi. Avvicinati a Lui non timidamente, come un impiegato potrebbe avvicinarsi al capo per un aumento, timoroso e quasi convinto che non riceverà mai ciò che chiede.
Non temerLo con un timore servile, perché Dio è più paziente con te che tu con te stesso. Per esempio, oggi saresti paziente con il mondo malvagio come lo è Lui? Saresti altrettanto paziente con chiunque altro abbia i tuoi stessi difetti?
Piuttosto, avvicinati a Lui in piena fiducia e anche con l’audacia di un figlio amorevole che ha il diritto di chiedere favori a un Padre. Anche se Egli non esaudisce tutti i tuoi desideri, stai certo che, in un certo senso, non c’è nessuna preghiera senza una risposta.
Un bambino chiede al padre qualcosa che potrebbe non essere buona per lui, come per esempio una pistola. Il padre, pur rifiutandosi, prenderà in braccio il bambino per consolarlo, dandogli una risposta d’amore, anche nel rifiuto di una richiesta. Come il bambino dimentica in quell’abbraccio che gli aveva chiesto un favore, così nel pregare, si dimentica ciò che si voleva ricevendo quello di cui si aveva bisogno: un ritorno d’amore.
Non dimenticare neppure che non ci sono solo due tipi di risposte alla preghiera, ma tre: una è “Sì”; l’altra è “No”; la terza è “Aspetta”. Scoprirai che, mentre preghi, la natura delle tue richieste cambierà. Chiederai sempre meno cose per te stesso e sempre di più per il Suo Amore.
Non è forse vero che nelle relazioni umane più ami qualcuno, più cerchi di dare e meno desideri ricevere? Forse pensi che se Nostro Signore venisse nella tua stanza una sera mentre preghi, Gli chiederesti dei favori, o presenteresti le tue difficoltà, o chiederesti: “Quando finirà la guerra?” o “Dovrei comprare azioni della General Motors?” o “Dammi un milione”.
No! Ti getteresti in ginocchio per baciare l’orlo della Sua veste. E nel momento in cui metterà le Sue Mani sulla tua testa, sentirai una tale pace e fiducia – anche nelle tenebre – che non ti ricorderai nemmeno di avere domande da fare o favori da mendicare. Le considereresti una sorta di profanazione. Vorresti solo guardare il Suo Volto, e ti troveresti in un mondo che solo gli amanti conoscono. Questo sarebbe l’unico Paradiso che vorresti!
(Fulton J. Sheen, da “Seven Words of Jesus and Mary”)
L’ha ripubblicato su Per la maggior gloria di Dio.
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