
“Venga il tuo regno”
«Donna, ecco tuo figlio» (Gv 19,26)
Quando Nostro Signore ci ha insegnato il Padre nostro, ha fatto della terza domanda una preghiera affinché venga il regno di Dio, che è il regno dei santi. Ora, nella sua ultima preghiera, si rivolge alle più sante tra le creature: Maria, sua Madre, e Giovanni, il discepolo prediletto. Per nessun’altra ragione moriva sulla croce, se non per renderci santi; ed essere santi significa essere fissi nella virtù. La creatura più santa che Dio abbia mai creato era la Madre del suo Figlio divino, perché non solo era «piena di grazia», ma anche corredentrice col suo Figlio che ora pendeva sopra la sua testa.
Quando Nostro Signore la guardava e, nella persona di Giovanni, ci raccomandava a lei dicendo: «Ecco tua madre», era come se dicesse a noi: «Se vuoi essere santo, ecco tua madre; se davvero desideri che venga il mio regno, allora ecco tua madre; se vuoi essere radicato nella virtù ed essere perfetto come il tuo Padre celeste è perfetto, ecco tua madre». Nostro Signore non ha fatto eccezioni: ha donato sua Madre a tutti, a coloro che peccano, a coloro che piangono, a coloro che soffrono.
Sei un peccatore? Allora vai da Maria, perché lei sa qualcosa dell’amarezza della tua anima. Maria sa cosa significhi per un’anima essere priva di Gesù, poiché perdendolo per tre giorni ha meritato di diventare il Rifugio dei peccatori. Proprio in quel momento stava meritando quell’onore. Non sarebbe stata donata ai peccatori se non ci fosse stata una crocifissione; e non ci sarebbe stata crocifissione senza peccato; né ci sarebbe mai stato peccato senza un peccatore; e dove sono i peccatori, là siamo noi. Maria, pertanto, deve a noi, in quanto peccatori, la dignità del suo titolo.
Sei un peccatore? Ascolta il suo Figlio misericordioso che ti solleva dall’afflizione con le parole: «Ecco tua madre». Sei nel pianto? Hai perso un tenero figlio, un padre premuroso, una madre amorevole? Allora hai perso solo una parte di ciò che hai. Maria ha perso ogni cosa, perdendo Dio. A te, che sei nel pianto: «Ecco tua madre». In quei momenti di immenso dolore, quando sei oppresso dai tuoi peccati e spargi lacrime da un cuore ferito o spezzato; quando sei stufo di ciò che hai e affamato di ciò che non hai; quando la santità ti sembra un obiettivo remoto e il Cielo tanto lontano, allora, di’ a Maria: «Ricorda che Gesù ti ha detto, riguardo a me, debole come sono: “Donna ecco tuo figlio”».
(Fulton J. Sheen, da “Signore, insegnaci a pregare” edizioni Ares)
P.S. IL LIBRO È STATO APPENA PUBBLICATO
Per comprare il libro dal sito delle edizioni Ares, clicca qui: https://www.edizioniares.it/detail.asp?id_prod=916
Per la recensione di questa nuova antologia pubblicata dalle edizioni Ares clicca qui: https://amicidifultonsheen.wordpress.com/2021/05/21/un-nuovo-e-imperdibile-libro-di-fulton-sheen-signore-insegnaci-a-pregare/
L’ha ripubblicato su Per la maggior gloria di Dio.
"Mi piace""Mi piace"