
Non c’è modo di sfuggire all’unica cosa necessaria nella vita cristiana: salvare le nostre anime e acquistare la gloriosa libertà dei figli di Dio. La crocifissione finisce, ma Cristo rimane. I dolori passano, ma noi restiamo. Perciò, non dobbiamo mai scendere dal fine e dallo scopo supremo della vita: la salvezza delle nostre anime.
Spesso la tentazione sarà forte, e i vantaggi temporali sembreranno grandi; ma in quei momenti, dobbiamo ricordarci della grande differenza tra la sollecitazione di un piacere peccaminoso e il richiamo del nostro destino celeste.
Prima di provare un piacere peccaminoso, questo è attraente e invitante. Dopo averlo provato, è disgustoso. Non valeva il prezzo; sentiamo di essere stati ingannati e che ci siamo venduti in modo sproporzionato rispetto al nostro valore, come si è sentito Giuda quando ha venduto il Salvatore per trenta monete d’argento.
Ma con la vita spirituale è diverso. Prima di avere un’intima unione con Cristo e la Sua Croce, ci sembra così ripugnante, così contrario alla nostra natura, così duro e così poco invitante. Ma dopo che ci siamo donati a Lui, Cristo ci dona una pace e una gioia che superano ogni comprensione.
(Fulton J. Sheen, da “The Rainbow of Sorrow”)