
La Felicità è conseguibile a condizione che l’uomo superi la tendenza al male traducendo in realtà la propria Divina vocazione e dominando gli stimoli della natura; il che si compie non attraverso l’orgiastico rilassamento delle forze primordiali ma attraverso un’ascesi che giunge quasi alla violenza.
Questo è ciò che intendeva Gesù Nostro Signore quando disse che: “Il Regno dei Cieli soffre violenza e solo il violento se ne impadronirà”.
Per il Cristiano, la via della perfezione è la via della disciplina, perché egli intende la perfezione come soddisfazione della personalità nella sua più alta estensione: cioè il conseguimento della Vita, della Verità e dell’Amore, che è Dio. Se l’uomo si abbandona passivamente, è condannato a morire nella sua attuale condizione. Per recuperare la salute, deve ingoiare una medicina amara e sottoporsi ad una specie di operazione.
Quando Nostro Signore parlò della Sua Dottrina come di un giogo, chiese ai Suoi seguaci di essere puri in un mondo pieno di freudiani; di essere poveri di spirito in un mondo di competizioni capitalistiche; di essere mansueti in mezzo ai fabbricanti di armi; di gemere in mezzo ai ricercatori di piaceri; di aver fame e sete di giustizia in mezzo agli arruffoni di affari; di essere misericordiosi in mezzo a coloro che chiedono vendetta.
Chiunque sia così è detestato da un mondo che non desidera Dio.
(Fulton J. Sheen, da “La Pace dell’Anima”)
