“Non è la nostra economia o la politica che ha fallito; è l’uomo che ha fallito, l’uomo che ha dimenticato Dio!”
Viviamo in tempi pericolosi, in cui i cuori e le anime degli uomini sono messi a dura prova. Mai prima d’ora il futuro è stato così imprevedibile…
E in tutta questa confusione e sconcerto i nostri “profeti” moderni dicono che la nostra economia ci ha deluso…No!
Non è la nostra economia che ha fallito; è l’uomo che ha fallito, l’uomo che ha dimenticato Dio!
Quindi, nessun metodo di riaggiustamento economico o politico potrà salvare la nostra civiltà; possiamo essere salvati solo da un rinnovamento dell’uomo interiore, solo da una purificazione del nostro cuore e delle nostre anime; perché solo cercando prima il Regno di Dio e la Sua Giustizia tutte queste altre cose ci saranno date in aggiunta. In questo modo, 2000 fa, il mondo si è salvato dal paganesimo e dall’egoismo. Ed è così che sarà salvato di nuovo. (…)
Cosa ha a che fare la nascita di Dio sotto la forma di un Bambino con le condizioni sociali, politiche ed economiche del suo e del nostro tempo? Quale possibile relazione potrebbe esistere tra un Bambino in una mangiatoia di paglia e Cesare sul suo trono d’oro?
La risposta è questa: La nascita del Figlio di Dio nella carne è stata l’introduzione nell’ordine storico del mondo di una Nuova Vita; è stato l’annuncio al mondo che la ricostruzione sociale ha qualcosa a che fare con la rigenerazione spirituale; che le nazioni possono essere salvate solo dagli uomini che in esse rinascono a Dio come Dio sta ora nascendo all’uomo. Una volta che Dio è entrato nell’ordine creato a livello dell’umanità ed è entrato a far parte del flusso della storia, ha dato all’uomo una nuova forza dall’alto; gli ha dato un potere divino insieme al potere umano. In una parola, Dio si è fatto Uomo affinché l’uomo diventi simile a Dio.
Ecco perché Cristo è nato Bambino: per insegnarci che la liberazione dai mali economici e sociali si ottiene solo con la nascita. L’umanità era stanca mentalmente ed esausta spiritualmente; per quattromila anni aveva fatto il grande esperimento dell’Umanesimo, e ora era come un malato che non poteva curarsi. Era in uno stato simile al nostro mondo, che fin dai tempi del Rinascimento ha cercato di costruire la sua civiltà sull’autosufficienza dell’uomo senza Dio. L’umanità lasciata a se stessa sprofonda lentamente verso il basso e ritorna al livello di Adamo. La legge del progresso necessario è un mito. Abbiamo prove sufficienti che le persone avanzate nella cultura possono degenerare in selvaggi, come la nostra osannata civiltà del ventesimo secolo è degenerata nella carneficina della Guerra Mondiale; ma non esiste un esempio di una razza di selvaggi che si elevi allo stato civilizzato con il proprio sviluppo. (…)
Ad eccezione di un’assistenza soprannaturale esterna, la società va di male in peggio fino a quando il deterioramento è universale. Non l’evoluzione ma l’involuzione e la decadenza è la legge dell’uomo senza Dio, così come è la legge del girasole senza il sole. L’umanità non può risollevarsi da sola; non esiste la generazione spontanea; la vita non viene dai cristalli; la poesia non viene dagli asini; la pace internazionale non viene dalle guerre; la giustizia sociale non viene dall’egoismo. Con tutta la nostra conoscenza della chimica non possiamo fare una vita umana nei nostri laboratori perché ci manca il principio unificante e vivificante di un’anima che viene solo da Dio. La vita non è una spinta dal basso, è un dono dall’alto. Non è il risultato della necessaria ascesa dell’uomo, ma la discesa amorosa di Dio. Non è il termine del Progresso; è il frutto dell’Incarnazione.
Quindi, come quel mondo in cui è nato Cristo, il mondo di oggi non ha bisogno di un rimescolamento di vecchie idee, non di un nuovo sistema economico, non di un nuovo sistema monetario: ha bisogno di una Nuova Nascita. Ha bisogno dell’intrusione nel nostro ordine di una nuova vita e di un nuovo spirito, che solo Dio può dare. Non possiamo darci questa Nuova Nascita più di quanto non possiamo rinascere naturalmente. Se vogliamo rinascere nella novità della vita il principio rigenerante deve venire dall’alto, e questo è proprio il significato dell’Incarnazione: l’introduzione nel mondo a livello della natura umana della Vita di Dio, che non è venuto per giudicare il mondo, ma per salvarlo. Ed è per questo che dico che Lui ha risolto i nostri problemi apparendo come un Bambino, perché la rigenerazione della società ha qualcosa a che fare con la Nascita.
Immediatamente voi direte: “Questa non è che teoria; l’Incarnazione del Figlio di Dio è avvenuta 1900 anni fa, e fa parte del passato tanto quanto la battaglia di Waterloo…”
No! L’Incarnazione non è passata. Come può Dio appartenere al passato? L’Incarnazione sta avvenendo proprio ora. Ciò che Dio ha fatto a quella singola natura umana che Egli ha preso da Maria Sua Madre è ciò che Lui vuole fare, in misura minore, ad ogni natura umana del mondo; cioè, renderci partecipi della Sua Vita Divina. Colui che da tutta l’eternità nacque dall’Eterno Padre è nato nel tempo a Betlemme. Egli vuole che noi che siamo nati nel tempo dei nostri padri terreni, rinasciamo nell’Eternità del Padre Celeste e con la Vita Divina diventiamo membri del Regno di Dio. Il Fonte Battesimale è la nuova Betlemme dove gli uomini rinascono di nuovo alla Vita di Dio.
(Fulton J. Sheen, da “The Prodigal world” discorso radiofonico del 1935)
