In Paradiso noi cattureremo l’Eterno Amore; ma a scrutarne la profondità un inseguimento infinito non sarà sufficiente. È l’Amore nel quale finalmente ritroviamo e in pari tempo perdiamo noi stessi, e sarà eternamente uguale…
Non aver sete sarebbe inumano, aver sempre sete sarebbe una sofferenza; ma bere e aver sete nello stesso eterno momento significa innalzarsi alla più alta Beatitudine dell’Amore. Questo è l’Amore di cui avvertiamo la mancanza in ogni altro amore, la Bellezza che fa apparire qualsiasi altra bellezza dolore… il non posseduto che rende vano il possesso.
Per avvicinarci quanto più è possibile, con la nostra immaginazione, a una simile esperienza dobbiamo metterci a pensare al momento della più felice estasi della nostra vita e raffigurarcelo quindi eternato. Questa specie di Amore sarebbe ineffabile e senza parole; non può esservi espressione adeguata alla sua estasi. Perciò l’Amore Divino viene chiamato Spirito Santo, Santo Anelito.
(Beato Fulton J. Sheen, da “La Pace dell’Anima”)