Volesse il Cielo che la nostra civiltà cessasse di frugare entro la polvere dei millenni alla ricerca dell’anello che ci collega alle bestie, e incominciasse a inginocchiarsi davanti alla Croce innalzata sulle rocce del Calvario, alla ricerca dell’anello che ci lega a Dio; volesse il Cielo che il mondo cessasse di vedere nel Signore soltanto un “maestro”, per cominciare ad adorarlo come il Sacerdote che porta Dio all’uomo con il dono della Vita Divina, e l’uomo a Dio con il dono del Divino Perdono; volesse il Cielo che gli uomini smettessero di gettare i loro ponti sugli abissi del tempo allo scopo di legarsi alla terra, e incominciassero a costruire i ponti attraverso l’abisso dell’Eternità per legarsi a Dio.
Allora il Crocifisso tornerebbe al suo posto. Allora qualche cuore oppresso si inginocchierebbe dinanzi ad Esso anche soltanto un minuto e ascolterebbe il più dolce di tutti i messaggi: la Buona Novella che, per quanto peccatore egli sia, deve pur valere ancora qualcosa se per amor suo Cristo, il Dio-Uomo, è morto su una Croce.
(Beato Fulton J. Sheen, da “L’Uomo di Galilea”)