Nostro Signore Gesù non è nato sotto l’ampia volta del cielo, dove gli uomini possono camminare a testa alta, ma in una grotta, in cui solo curvandosi e inchinandosi è possibile entrare. Questo abbassarsi è il gesto dell’umiltà.
Certe menti sono troppo orgogliose per sapersi abbassare, e così perdono la Gioia che li attende nella grotta.
I Pastori ed i Magi erano abbastanza umili per volersi inchinare, e dopo che si furono abbassati scoprirono di non essere affatto in una grotta, bensì in un mondo nuovo in cui si trovava una mirabilissima Donna, alla quale il sole incoronava la fronte e la luna faceva da sgabello ai piedi, che reggeva fra le braccia il Bambino le cui minuscole Dita sorreggono la terra intera che ci ospita.
Ed allorché i pastori ed i Magi si inginocchiarono per adorare, io mi domando se furono i sapienti ad invidiare i semplici, o i semplici ad invidiare i sapienti. Credo fossero i Magi ad invidiare i pastori, perché il cammino di questi era stato molto più breve e non avevano impiegato tanto tempo a scoprire quella Sapienza che è Dio.
Le anime semplici come quelle dei Pastori trovano Dio, perché sanno di non sapere nulla; le anime veramente sapienti come quelle dei Magi trovano Dio perché sanno di non sapere ogni cosa.
(Beato Fulton J. Sheen, da “L’Uomo di Galilea”)