La passione d’amore non si soddisfa col semplice possesso, ma aspira perfino ad assimilare l’altro essere. Forse non c’è donna al mondo che tenendo in braccio il suo bambino non abbia detto qualche volta: «Quanto è caro! Lo mangerei».
Si cela in queste parole il mistero di quella assimilazione che raggiunge il suo vertice nel Sacramento della Santa Comunione, in cui Gesù, Dio Incarnato, soddisfa il nostro desiderio di adesione completa con la sua Divinità e Umanità, sotto le specie e l’apparenza del pane.
Se l’amore non implicasse l’unione, non si potrebbe spiegare psicologicamente come il male fisico o l’affronto arrecato ai nostri cari possa essere sentito come arrecato a noi stessi.
Nell’ordine soprannaturale, un tale amore diviene un’unione che s’identifica con la stabilizzazione. La Santità è una stabilizzazione nell’Amore di Dio.
(Beato Fulton J. Sheen da “Tre per sposarsi”.)