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C’è una sola ragione per cui non siamo migliori, ed è perché non vogliamo essere migliori. Noi vorremmo essere migliori, ma chi vorrebbe si limita a desiderare. La volontà è la decisione tradotta in realtà dall’azione.

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C’è una sola ragione per cui non siamo migliori, ed è perché non vogliamo essere migliori. Noi vorremmo essere migliori, ma chi vorrebbe si limita a desiderare. La volontà è la decisione tradotta in realtà dall’azione. I più di noi fanno, circa il miglioramento morale, le stesse riserve che fanno circa la dieta: “Cominceremo domani”. Disse Sant’Agostino: “Vorrei essere casto, o mio Signore, ma non adesso, tra un po’ di tempo”…

La linea di confine tra peccato e virtù, tra mediocrità e santità, è la più esigua di tutte, perché tutto ciò che occorre è un atto efficace della nostra volontà in cooperazione con la Grazia di Dio. La nostra volontà è piena di scuse, di cui non ci rendiamo perfettamente conto perché ci rifiutiamo di affrontarle…

Noi siamo come navi con vele piene di buone intenzioni, ma non avanziamo perché siamo ancorati agli abissi…

Se non si ha Dio come Amore Supremo della vita, si ha un idolo di stagno, un “Ego-ideale”, in base al quale si giudica tutto ciò che si vede e si sente…In tali condizioni, tutto ciò che lusinga il nostro Ego ci sembra facile e piacevole, mentre arduo o folle è tutto quanto si riferisce a Dio…

Prima di poter resuscitare, dobbiamo discendere nell’inferno delle nostre riserve e presunzioni mediante una compiuta analisi introspettiva di noi stessi alla luce della Legge di Dio…

L’estirpamento delle nostre riserve e presunzioni è la condizione essenziale per vedere la Verità. Proprio perché la Verità è la nemica dell’inganno, l’Ego rifugge dall’affrontarla. Come Pilato, le volge le spalle e sogghigna: “Che cos’è la Verità?”.

Niente deturpa tanto la vita spirituale quanto codeste “cimici” nascoste nel motore della nostra anima, come l’egoismo, l’impurità, l’immoralità, la disonestà e il rancore. Fin quando non le si scovi e non le si conducano davanti a Dio, nessun progresso effettivo può verificarsi nell’ambito dello spirito.

Disse Sant’Agostino: “Il Tuo miglior servo, o Signore, non è tanto colui che si preoccupa di udire da Te ciò che desidera udire, bensì colui che vuol fare ciò che ode da Te”.

I più di noi fanno tribolare gli altri, ma pochi di noi sono disposti a far tribolare se stessi. Sanno bene che un cane non può essere addestrato senza pena e fatica, ma presumono di diventare moralmente buoni senza né sforzo né autodisciplina…

Pochissimi hanno un piano di azione che sia tanto ampio da includere la necessità di travagliarsi e mortificarsi per conseguire la perfezione morale. Ma la sola volontà di miglioramento non è sufficiente. Questa decisione è soltanto come aprire le persiane: immediatamente la luce inonda le tenebre.

Così è del cuore: quando esso ne riconosce la necessità, la Grazia di Dio comincia a riversarsi nell’anima, e da questa congiunzione della nostra volontà con il Potere Divino deriva una bontà che non è di questo mondo, nonché una pace interiore che nulla al mondo può distruggere.

(Beato Fulton J. Sheen, da “Pensieri per la vita di ogni giorno”)

Autore: Amici di Fulton Sheen

amicidifultonsheen@gmail.com

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