L’uomo moderno che ha perduto la fede ha smarrito la strada, ha gettato via l’indirizzo della sua vera casa, e soffre, dovendo portare il peso della sua natura senza l’aiuto del soprannaturale. Chiedere all’uomo di essere naturale, vuol dire chiedergli di essere innaturale; definire “antiquato” il soprannaturale vuol dire defraudare l’uomo dei diritti che per nascita gli competono.
L’uomo ha sempre voluto diventare simile a Dio, e nell’aspirazione a tale somiglianza ha sempre avuto ragione. Ebbe torto soltanto quando un essere, facendo capolino tra il fogliame di un albero, gli disse che essere simile a Dio significava non dipendere da Dio; ebbe ragione quando Qualcuno, appeso all’albero della Croce, gli disse che essere simile a Dio vuol dire essergli soggetto come un figlio.
Il soprannaturale è questo; e quando sento denunce contro il soprannaturale portate da gente che ha fede nel Cristo, è per me come se tentassero di estrarre dalle vene degli uomini il Sangue del Re dei Re, per rendere tutti non simili a dèi, ma puramente umani.
(Beato Fulton J. Sheen, da “Old errors and new labels – Menzogne e Verità”.)