Che potrebbe fare il mondo senza la Santa Messa?
La sofferenza, una volta era il pane di pochi. Oggi è il fardello di tutti. Se non soffrono i corpi, sono straziate le menti agitate dalle ansie, dalla paura, dalle preoccupazioni. Oh! La tragedia di questa sofferenza buttata via, sciupata! Per tanti è divenuta insopportabile, perché tanto pochi sono coloro che sanno amare.
L’Amore non può distruggere la sofferenza, ma la può addolcire, come vi può diminuire il dispiacere di aver smarrito il portafoglio se pensate che possa averlo trovato una povera famiglia affamata, a cui portò la salvezza. Così la nostra sofferenza può divenire luminosa quando noi la offriamo per Qualcuno che amiamo.
Se ogni mattino noi portassimo le nostre piccole croci alla Santa Messa e le piantassimo a fianco della Grande Croce di Gesù sul Calvario, e al momento della Consacrazione dicessimo con Lui: “Questo è il Mio corpo, questo è il Mio sangue” noi scorderemmo i nostri mali nell’estasi del nostro Amore per Gesù Crocifisso.
(Beato Fulton J. Sheen, da “The Rock Plunged Into Eternity – Ancore sull’abisso – Radiomessaggio del 5 Febbraio 1950”)