L’ANIMA HA BISOGNO DI UN DIO INFINITO

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Una porta segreta attraverso la quale Dio penetra nell’anima che fugge da Lui è il tedio, la stanchezza, il senso di sazietà, la solitudine, la malinconia, la disperazione. Non c’è libidine, non c’è passione, non c’è esigenza fisica che non sia “finita”, carnale: onde gli appetiti della carne, quando sono appagati, non riescono a soddisfarci.

Invano ci sforziamo di trovare soddisfazione nei beni temporali e carnali. Perché, come il pesce ha bisogno dell’acqua, l’occhio della luce, l’uccello dell’aria e l’erba della terra, così l’anima ha bisogno di un Dio Infinito. Essa ha fatto i conti senza Dio, unico fine della nostra vita: avverte un profondo senso di vuoto, l’insoddisfazione di ciò che possiede, un acuto desiderio di ciò che non possiede. Questo senso di tedio e d’inquietudine è la presenza negativa di Dio nell’anima, allo stesso modo che una malattia è la presenza negativa della salute nel corpo, e la fame è la presenza negativa di cibo nello stomaco.

Una mancanza indica sempre l’esistenza di qualche cosa che potrebbe colmarla. Dalla porta segreta di questo nostro vuoto spirituale Dio entra in noi. Se sulle prime non Lo accettiamo, Egli acuisce la nostra solitudine e insoddisfazione, finché non Lo accogliamo come l’Eterno Ospite della nostra anima.

(Beato Fulton J. Sheen, da “Lift Up Your HeartLa felicità del cuore”)

Autore: Amici di Fulton Sheen

amicidifultonsheen@gmail.com

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