E ora, per parlare di uno dei maggiori scandali nella Chiesa, lasciate che si chieda: “Come potè essere, un uomo perverso come Papa Alessandro VI, il Vicario infallibile di Cristo e capo della Sua Chiesa?”
La soluzione è nel Vangelo. Il Signore cambiò il nome di Simone in Pietro e lo fece la Pietra, la Roccia, sulla quale avrebbe costruito ciò che Egli chiamò la Sua Chiesa. Fece, allora, una distinzione che ben pochi hanno mai notato: Egli distinse fra “infallibilità”, o immunità dall’errore, e “impeccabilità” o immunità dal peccato. L’infallibilità è l’impossibilità di insegnare il male; l’impeccabilità, è l’impossibilità di fare il male. Il Signore fece Pietro infallibile, ma non impeccabile.
Subito dopo aver confermato che Pietro aveva le chiavi del Cielo e autorità di legare o sciogliere, il Signore Gesù disse agli apostoli che: “Egli doveva andare a Gerusalemme ed essere ucciso” (Matteo 16-21). Il povero debole Pietro, così umano e orgoglioso della sua autorità appena ricevuta, si avvicina allora a Gesù e comincia a rimproverarlo: “Non sia mai vero, Signore; questo non ti accadrà mai”. E allora Gesù gli disse: “Vattene lontano da me Satana; tu mi sei di scandalo perché tu non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini” (Matteo 16-23). Poco prima, Pietro era stato chiamato “Roccia”, ora Satana!
Il Signore gli aveva voluto dire: “Quale Pietra su cui edifico la Mia Chiesa, qualunque cosa tu dica, con l’aiuto di Dio, sarai come Roccia preservata dall’errore; ma come Simone, figlio di Giovanni, come uomo, tu sei tanto fragile nella carne e così pronto al peccato, che puoi divenire simile a Satana. Nel tuo ministero sei infallibile; ma come uomo, Simone sei peccatore. Pietro, il potere che detieni è mia fattura; Simone, la tua debolezza a peccare è tua fattura”.
È così difficile afferrare questa distinzione fra l’uomo e la sua funzione? Se un poliziotto mentre dirige il traffico, alza la mano per fermare, voi vi arrestate anche sapendo che egli, a casa, picchia sua moglie. Perché? Perché fate distinzione tra la sua funzione di rappresentante della legge e la sua stessa persona.
Sono certo che il Signore permise la caduta di Pietro, subito dopo avergli concesso il dono del Supremo Potere, per ricordare a lui ed a tutti i suoi successori, che l’infallibilità avrebbe fatto parte della sua carica; ma la virtù avrebbe dovuto essere conquistata dal suo sforzo personale sorretto dalla Grazia di Dio. Sia dolce o monotona o suadente, anche se pronunciata con cattivo accento e con errori grammaticali, noi non guardiamo al tono della sua voce, ma al messaggio che ci annuncia: “Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta” (1 Samuele 3, 9).
(Beato Fulton J. Sheen, da “The Rock Plunged Into Eternity – Ancore sull’abisso, Radiomessaggio del 29 Gennaio 1950”)